La classe energetica può davvero fare la differenza quando si decide di acquistare una casa, perché è indicativa e proporzionale al valore dell’immobile. Infatti, a che cosa si da valore quando si valuta una casa da comprare?
Sicuramente si valuta il luogo dove si trova, la vicinanza alle scuole, ai supermercati o al centro cittadino. Poi l’estetica, la distribuzione degli spazi, le finiture. Ma quanto costerà in termini di riscaldamento annuale? Il consumo energetico degli impianti e la dispersione energetica, così come il comfort sono aspetti da tenere in considerazione, sia per la salute sia per il bilancio famigliare.

Acquistare un’abitazione è un investimento per il futuro: più alta è la classe energetica e maggiore sarà il risparmio economico in bolletta. Un altro aspetto importante è la sostenibilità ambientale: cioè la capacità dell’edificio di utilizzare risorse energetiche rinnovabili e di non immettere sostanze inquinanti nell’ambiente.

La classe energetica viene assegnata tramite un attestato di Prestazione Energetica (APE) che contiene tutte le caratteristiche di un edificio dal punto di vista energetico, inclusa la classe energetica alla quale appartiene l’immobile e che certifica il fabbisogno di energia primaria non rinnovabile. Vale a dire: i consumi energetici necessari per riscaldare l’abitazione tenendo conto del suo isolamento termico e dell’utilizzo di fonti di energia rinnovabile.
Per differenziare le classi energetiche vengono usati degli indicatori (A4, A3, A2, A1, B, C, D, E, F, G) che vanno decrescendo da A4, la classe energetica più performante, a G, la meno performante. Ogni classe si caratterizza per un intervallo di consumo energetico, attraverso l’indice di prestazione energetica globale (EPgl): kWh al metro quadro per anno, necessario per riscaldare l’ambiente d’inverno, raffrescarlo d’estate, produrre acqua calda sanitaria, illuminarlo e ventilarlo.

La classe A4 è il punto più alto della scala di classificazione della prestazione energetica. Gli immobili appartenenti a questa classe sono caratterizzati da alcune peculiarità che ne garantiscono lo stato NZEB (Nearly Zero Energy Building), cioè il fatto di avere consumi di energia non rinnovabile vicino allo zero.
Queste soluzioni possono essere:

• l’impianto fotovoltaico, che genera e permette di accumulare l’energia elettrica;
• l’impianto solare termico, per il riscaldamento gratuito dell’acqua domestica;
• la pompa di calore, utilizzata sia per la climatizzazione estiva sia per il riscaldamento invernale, magari abbinata a un sistema geotermico;
• la ventilazione meccanica, che assicura il regolare e adeguato ricambio dell’aria
  mantenendo costante la sua qualità all’interno dell’abitazione, grazie alla microfiltrazione;

Per gestire l’insieme delle soluzioni, gli impianti in classe A4 possiedono inoltre una parte domotica che sincronizza la gestione delle fonti di energia in maniera autonoma, facilitandone l’uso e limitando gli sprechi energetici. Altro aspetto fondamentale è l’isolamento termico che evita la dispersione e gli sprechi energetici. Si tratta dell’isolamento termico a “cappotto”, che uniforma la superficie esterna eliminando i ponti termici e limitando le dispersioni termiche. Ma anche dei rivestimenti con facciate frangisole o ventilate e i nuovi serramenti di ultima tecnologia che garantiscono prestazioni termiche elevate.

A parità di tipologia edilizia e di latitudine, un appartamento con certificazione energetica bassa consuma fino a 160 Kw/mq all’anno, mentre per una casa a alta efficienza energetica si possono raggiungere i 30 Kw/mq annui. Mediamente questo comporta un risparmio tra i 1000 e i 1600 euro annui.